Don Paolo, nella domenica in cui il Vangelo ci ricorda i discepoli di Emmaus, fornisce alcuni chiarimenti sull’Indulgenza plenaria e sulla Messa seguita in televisione in tempo di Coronavirus.
Indulgenza plenaria. Il sacramento è quello della Riconciliazione. Ma è difficile non ricadere nel peccato. L’indulgenza plenaria ci dà la possibilità di attingere alla forza della Signore, della chiesa e dei santi per poter superare e vincere il male. Questo ad alcune condizioni, previste dal Papa in questo tempo di emergenza sanitaria. Occorre maturare un animo distaccato da qualsiasi peccato, valido sempre; svolgere una azione di preghiera, sempre volta al bene per la fine dell’epidemia, il sollievo per i malati e la salvezza per chi è morto; assolvere al sacramento della Confessione appena sarà possibile
Messa seguita in TV. Non si può assolvere il precetto festivo con la Messa in televisione, perché è una partecipazione virtuale, non reale, all’eucarestia. Ma comunione spirituale non sostituisce la reale Comunione sacramentale, esprime il desiderio di entrare in comunione con il Signore, ma non lo sostituisce. Questo è difficile da comprendere: per la partecipazione diretta all’Eucarestia non c’è qualcosa di sostitutivo. Tutti siamo giustificati, e l’emergenza sanitaria giustifica il non poter ricevere i sacramenti, ma il legame con il Signore non deve venire meno. Lo si può mantenere con la preghiera personale e in famiglia, seguendo la Liturgia delle Ore o la Liturgia dei Salmi.
(dopo aver avviato il video, cliccando sul simbolo in basso a destra nel video è possibile vedere i sottotitoli)
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