Orari SS. Messe

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Buon Natale 2019!

Se oggi festeggiamo il Natale è perché è nato il Signore, non per altri motivi. E dobbiamo far sapere questa bella notizia anche ai bambini. Gesù è nato bambino, e questa è la grande novità.

Tre parole ci posso accompagnare per riscoprire e vivere bene il Natale:

Betlemme: città di Davide, re vissuto mille anni prima della nascita di Cristo. Originario di Betlemme. E come scritto nelle profezie, Gesù discende dalla famiglia di Davide e nasce a Betlemme, che non era la città dove vivevano i suoi genitori. Dio non lascia nulla al caso, ma programma tutto con largo anticipo per la nostra salvezza.

Bambino. Dio si è fatto realmente uomo come noi, in un bambino. Dio con suo figlio Gesù ha condiviso tutto con noi, fin dal suo essere umano.

Povertà: le prime persone a cui Gesù si è manifestato e che lo hanno accolto sono stati i pastori, la categoria più povera a quel tempo. Dio è venuto tra di noi fino in fondo, partendo dagli ultimi, affinché la sua salvezza si per tutti.

In questo periodo di Natale dobbiamo riscoprire il Presepio, come ci invita a fare Papa Francesco con la sua la lettera apostolica “Admirabile signum” (e se non abbiamo ancora il presepio nelle nostre case, siamo ancora in tempo e prepararlo).

Cinque parole ci aiutano a riscoprire il vero significato del presepio:

Bambino: Anzitutto perché manifesta la tenerezza di Dio. Lui, il Creatore dell’universo, si abbassa alla nostra piccolezza. In Gesù Dio è stato bambino e in questa condizione ha voluto rivelare la grandezza del suo amore.

Pastori e povertà: Dal presepe emerge chiaro il messaggio che non possiamo lasciarci illudere dalla ricchezza e da tante proposte effimere di felicità. Il palazzo di Erode è sullo sfondo, chiuso, sordo all’annuncio di gioia. Nascendo nel presepe, Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza. Dal presepe, Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginatoA differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pastori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene donata. Sono i più umili e i più poveri che sanno accogliere l’avvenimento dell’Incarnazione

Natura: In questo modo ricordiamo, come avevano preannunciato i profeti, che tutto il creato partecipa alla festa della venuta del Messia. Gli angeli e la stella cometa sono il segno che noi pure siamo chiamati a metterci in cammino per raggiungere la grotta e adorare il Signore.

Giuseppe e Maria: la famiglia. Giuseppe in genere è raffigurato con il bastone in mano, e a volte anche mentre regge una lampada. San Giuseppe svolge un ruolo molto importante nella vita di Gesù e di Maria. Lui è il custode che non si stanca mai di proteggere la sua famiglia. Riscopriamo, come genitori, il valore della famiglia. Di vivere il Natale insieme. Fermiamoci davanti alla capanna ed aiutiamo i bambini ad una preghiera silenziosa verso Gesù. Come Gesù dobbiamo essere guida nella vita dei nostri bambini.

I re Magi. I Magi insegnano che si può partire da molto lontano per raggiungere Cristo. Sono uomini ricchi, stranieri sapienti, assetati d’infinito, che partono per un lungo e pericoloso viaggio che li porta fino a Betlemme. La scienza, la conoscenza e la cultura che si confrontano con le Sacre scritture. Non sono due mondi distanti e separati. E per tradurlo in parole semplici per i bambini, studiare ed imparare fa parte del progetto del Signore.

Buon Natale!

a tutti coloro che seguono la vita della parrocchia anche dal web …

e ai tanti che vi “atterrano” per caso.

(Liberamente tratto dell’omelia di Don Paolo e Don Domenico – Messe della Notte di Natale – 24 dicembre 2019 – e dalla papa-Lettera Apostolica Admirabile Signum)

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