Orari SS. Messe

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Icone

L’icona è espressione della Buona Novella, come i Vangeli scritti… e l’artista ispirato è chiamato ad esprimere la santità e la divinità a parole e con la pittura, nei libri e sulla tavoletta di legno.

Per la Chiesa d’Oriente le immagini dei santi rendono visibile il cammino offerto all’uomo per acconsentire a partecipare all’azione divina: più che una raffigurazione, l’icona è il “canale di grazia” che illumina e santifica quanti la contemplano.

Il naturalismo viene rifiutato: fatto a immagine di Dio, l’uomo deve assomigliargli con la sua santità… la faccia umana si trasforma in un disco piatto circondato da un’aureola dorata. L’estetica dell’icona dà la preferenza alla posizione frontale del personaggio. Di fronte, il volto del santo alberga silenzio e preghiera.

gli occhi raffigurati nell’icona affondano il loro sguardo negli occhi dello spettatore che si vede guardato… La Bibbia qualifica il profeta come “veggente”… il santo dell’icona guarda, vede, vigila, osserva. Le sopracciglia arcuate circondano i grandi occhi immobili. L’essere è consumato nel fuoco della contemplazione.

L’icona fa vedere un mondo indifferente all’esperienza delle visioni ottiche della natura materiale… lo sguardo si volge all’invisibile… rifiuta l’apparenza degli esseri e delle cose e forgia per essi un volto trasfigurato, nel quale si riflette la loro essenza paradisiaca.

La figura umana domina tutta l’icona… attorno all’uomo il paesaggio si ordina nella luce e nella pace: il mondo acquisisce la dimensione spirituale dell’uomo… i rapporti reali degli esseri e delle cose non esistono più. L’iconografo ingrandisce volutamente il personaggio più importante della scena.

L’icona ignora la regola delle tre dimensioni. l suo spazio si evolve in una prospettiva rovesciata che abolisce la profondità di campo.

La luce iconica non proviene da un punto determinato… la luce divina proviene da ogni parte… l’oro delle icone incarna questa luce sovraterrestre.

La natura divina è atemporale. Il Cristo è l’anziano profetizzato da Daniele: da bambino il suo volto ha l’aspetto e lo sguardo di un adulto e il suo corpo è quello di un giovane adolescente.

Il bianco è  il colore della vita nuova… l blu incarna il mistero degli esseri… colore del sangue, il rosso è il colore della vita… il verde è il colore della vita terrestre… il nero quello dell’abisso… il marrone bruciato quello dell’ascetismo e della rinuncia al mondo.

L’icona è un’immagine dipinta a tempera, con pigmenti di colori naturali, macinati e mescolati al giallo d’uovo, sulla superficie di una tavola di legno ricoperta di un fondo di gesso stemperato nella colla.

l’icona è un microtempio: i suoi materiali fanno sì che alla sua creazione partecipino i diversi elementi del mondo visibile. Il legno rappresenta il regno vegetale, la colla e l’uovo quello animale, i pigmenti di colore e il gesso quello minerale.

Usati allo stato naturale dopo essere stati puliti, gli elementi naturali partecipano con il pittore alla lode del loro comune creatore.

L’iconografo è anonimo.

 

(da Mahmoud Zibawi, Icone. Senso e storia)

 

 

 

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