Orari SS. Messe

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Chi resta saldo?

La grande mascherata del male ha scompaginato tutti i concetti etici. Per chi proviene dal mondo concettuale della nostra etica tradizionale il fatto che il male si presenti nella figura della luce, del bene operare, della necessità storica, di ciò che è giusto socialmente, ha un effetto semplicemente sconcertante; ma per il cristiano, che vive della Bibbia, è appunto la conferma della abissale malvagità del male.

[…] Maggiore impressione desta il totale fallimento del fanatismo etico. Il fanatismo crede di potersi opporrre al potere del male, armato della purezza di un principio. Ma, come il toro, si scontra, fiaccato e sconfitto, col drappo rosso invece che con chi lo regge. Si impania in cose inessenziali e cade nella trappola di chi è più astuto di lui.

L’uomo della coscienza si difende solitario dallo strapotere delle situazioni d’emergenza davanti alle quali è richiesta la decisione. Ma viene dilaniato dalla enormità dei conflitti nei quali è chiamato a scegliere, consigliato e guidato da nient’altro che dalla sua personale coscienza. Gli innumerevoli travestimenti, rispettabili e seducenti, nei quali il male gli si fa incontro, rendono ansiosa e insicura la sua coscienza, finchè egli finisce coll’accontentarsi, anzichè mantenere una buona coscienza, di salvarla; finchè non finisce col mentire ad essa per non cadere preda della disperazione. Infatti, l’uomo il cui unico sostegno è la propria coscienza non potrà mai capire che una cattiva coscienza può essere più salutare e più forte di una coscienza ingannata.

Per uscire dallo sconcerto provocato dalla quantità di decisioni possibili il dovere sembra capace di fornire la strada sicura. Ciò che viene ordinato appare in questo contesto come la cosa più certa; dell’ordine è responsabile solo chi lo impartisce, non chi lo esegue. […] L’uomo del dovere alla fine dovrà compiere il proprio dovere anche nei confronti del diavolo.

[…] Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all’azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l’uomo responsabile, la cui vita non vuole essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?

 

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