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Satana: la personificazione del male

 

di seguito alcuni brevi spunti per comprendere le origini delle rappresentazioni bibliche del male

 

L’idea del diavolo è stato un modo per dare forma all’influsso e al dominio del male sull’uomo.

Nel libro della Genesi l’immagine del serpente presenta solo il potere inspiegabile del male.

Nella storia di Giobbe, satana è invece l’accusatore degli uomini nella corte celeste (Gb 1,6-12).

Durante l’esperienza dell’esilio e l’incontro con il mondo religioso persiano pieno di esseri intermedi tra Dio e l’uomo si forma l‘immagine personificata del male. Fanno da supporto alcuni scritti giudaici apocrifi, secondo i quali una schiera di angeli caduti si è separata dalla corte celeste. E’ questa l’idea di diavolo come angelo caduto che troviamo nel Nuovo Testamento.

Gli abissi del male sono mossi da una logica che supera la comprensione umana. La teologia ne ha sottolineato lo sviluppo nella comprensione cristiana con la rivelazione di Dio in Gesù. A differenza degli ebrei che vedevano la vita dopo la morte come discesa nello sheol (regno dei morti), Gesù, aprendo la prospettiva sul paradiso come su un luogo per dimorare presso Dio, presenta anche l’immagine contraria per la quale usa immagini della tradizione come la “geenna“.

Un filosofo polacco (Leszek Kolakowski) chiede di non affrettarsi a demitizzare le immagini bibliche: “Satana è realmente solo… un mezzo per stimolare la pigra fantasia dei credenti… oppure è un fenomeno che la Chiesa descrive da duemila anni, qualcosa che fa male e che esiste realmente?… quella forza annientatrice che non vuol far altro che distruggere e nella quale l’uomo si imbatte dappertutto, nelle sue sconfitte e nei suoi errori, nella crudeltà e nella morte, nella solitudine e nei desideri inappagati…”

Di fronte all’esperienza dell’assurdità e paradossalità radicale del male, che fa cadere l’uomo  nell’abisso della distruttività (e dell’auto-distruttività), riflettiamo su alcuni versetti della lettera di S. Paolo agli Efesini:

“Deponete la menzogna, dite la verità.. Il sole non tramonti sulla vostra ira. Chi era solito rubare, non rubi più, ma piuttosto si affatichi, dandosi da fare con le proprie mani… Non contristate lo Spirito Santo… Sia lungi da voi ogni asprezza, collera, ira, clamore e ogni cattiveria. Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, facendovi grazia a vicenda come anche Dio vi ha fatto grazia in Cristo” (Ef 4,25-32)

 

(sintesi da Etica cristiana nella società moderna, Josef Romelt, Querininana, 2008)

 

 

 

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