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“Maestro dove abiti?”: la Lettera pastorale 2017 dell’Arcivescovo ai giovani e agli educatori

«Maestro, dove abiti?» (Gv 1,38) è il titolo della nuova Lettera Pastorale del nostro Arcivescovo, disponibile online al fondo di questa pagina.

Interamente dedicata alla pastorale giovanile, si rivolge agli educatori e direttamente a tutti i giovani della Diocesi di Torino. Articolata in tre capitoli, è ispirata dalla chiamata dei primi discepoli di Gesù, narrata dall’Evangelista Giovanni nel primo capitolo del suo Vangelo (Gv 1,35-42a).

Si tratta dell’«icona biblica» indicata da Papa Francesco per il prossimo Sinodo dei Vescovi sui giovani del 2018: è l’esperienza di Giovanni, l’apostolo, che nella lettura tradizionale del Quarto Vangelo è «sia la figura esemplare del giovane che sceglie di seguire Gesù, sia “il discepolo che Gesù amava” (Gv 13,23; 19,26; 21,7)» (cfr. Documento preparatorio del Sinodo 2018).

Come scrive mons. Nosiglia nell’Introduzione, è innanzitutto sua intenzione sollecitare tutta l’Arcidiocesi a rinnovare un’attenzione particolare ai giovani, nell’orizzonte della Chiesa universale, in cammino verso il Sinodo dei Vescovi sui giovani, del prossimo ottobre 2018.In secondo luogo, la Lettera Pastorale desidera offrire una restituzione essenziale e puntuale del lungo percorso iniziato con il Sinodo dei Giovani del 2012 e che ha vissuto nell’ultima Assemblea diocesana un momento di grande intensità e di forte sintesi. La Lettera assume anche gli incontri dell’Arcivescovo con gli adolescenti e i loro educatori dello scorso anno, quale restituzione grata e feconda a tutte le comunità.

Più in profondità, tuttavia, «Maestro, dove abiti?» rappresenta un testo volto a orientare – in linea con «Destare la vita» del 2015 – il cammino della Pastorale Giovanile dei prossimi anni, indicando, nei tre capitoli, tre priorità concrete: la comunità educante, coordinata da una cabina di regia; la formazione alla vita di fede non disgiunta dal quella del servizio alla fede; una rinnovata missionarietà nel raccordo tra pastorale di Oratorio e di territorio e negli ambienti di vita.

Non si tratta perciò di un “programma” da svolgere in un anno ma di uno stile da assumere con convinzione e gradualità, certi della presenza del Maestro che abita in mezzo noi. Così recita la spiegazione della copertina della Lettera: «”Maestro, dove abiti?” (Gv 1,38): è la domanda che cambia la vita dei primi due discepoli, alle quattro di un pomeriggio che orienta per sempre la loro esistenza. Da allora una nuova luce, quella di Gesù Cristo, si irradia su ogni relazione, su ogni aspetto della vita dei due discepoli. Il Maestro diventa il centro di tutta la loro esistenza. Anche oggi la luce del Crocifisso Risorto penetra ogni aspetto dell’umano e lo rende segno della sua gloria. È la luce nuova che brilla all’orizzonte. Quando la si accoglie nulla è più come prima».

(tratto da “sito diocesi Torino”)

—-> Lettera Nosiglia vescovo giovani sett 2017

 

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