Orari SS. Messe

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Novena 2016 – C’è un messaggio per te – la storia completa

novena-natale-2016-9é online tutta la storia “Un messaggio da Gesù” che ci ha accompagnato per la Novena.

scaricala da qui: —>novena-2016-storia-un-messaggio-da-gesù 

oppure leggila direttamente in basso.

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Da venerdì 16 dicembre a venerdì 23 dicembre alle ore 18,30 ci prepariamo al Natale con la Novena, animata dai ragazzi dei Gruppi giovanili, del Catecumenato, del Catechismo e dello Sportivo e dai loro Animatori.

Ogni sera un messaggio “multimediale” ci accompagna alla scoperta di un personaggio della Bibbia e ad una riflessione sulla nostra attesa del Natale. Durante le serate della Novena non sarà celebrata l’Eucarestia.

L’invito a partecipare è per tutte le sei serate, oltre che nel giorno del proprio gruppo, in modo da poter raccogliere le varie parti della storia e camminare insieme verso la notte del Natale.

novena-natale-2016-8Le nostre orme e le nostre intenzioni ci accompagneranno anche visivamente, di sera in sera, verso la nascita di Gesù.

I ragazzi dei Gruppi Sportivi riceveranno già in settimana il segno da portare la sera della Novena, segno che sarà consegnato a tutti gli altri ragazzi al termine di ogni celebrazione.

Venerdì 16 – GIOVANNI IL BATTEZZATORE PREDICA NEL DESERTO – Gruppo Sportivo (squadre dal 2004 al 2010)

Lunedì 19 – IL MAGNIFICAT – Comunità Animatori

Martedì 20 – ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GIOVANNI – Gruppo I-II media

Mercoledì 21 – ANNUNZIO DELLA NASCITA DI GESÙ – Gruppo II-III elementare

Giovedì 22 – MARIA VA A TROVARE ELISABETTA – Gruppo IV-V elementare

Venerdì 23 – LA NASCITA DI GIOVANNI – Gruppi III media, Giovanissimi, Sportivo (squadre fino al 2003)

novena-natale-2016-14Don Paolo spiega che durante il periodo della Novena non è prevista la Santa Messa delle ore 18,30 perché si è scelto di promuovere a quell’ora una Novena del Santo Natale con narrazioni e gesti non compatibili con una celebrazione eucaristica. Saranno momenti di preghiera animati dai gruppi giovanili della parrocchia con canti, letture del Vangelo e preghiere fatte dai ragazzi stessi.
La storia
E’ la sera del 15 dicembre ed Enrico, prima di addormentarsi, sta giocando col vecchio telefonino che gli ha regalato papà quando ha acquistato un modello più̀ recente. Il cellulare dà un piccolo squillo: è arrivato un sms. Enrico legge subito il messaggio e rimane a bocca aperta per la sorpresa. “Metti la suoneria silenziosa perché́ sto per telefonarti. Gesù̀”.

Enrico è sbalordito, mette il telefono in silenzioso, incapace di pensare a qualsiasi cosa.

Non passa nemmeno un secondo e il telefonino vibra: c’è una chiamata in arrivo. Sul display non compare nessun numero, solo una parola: Gesù̀.

Enrico risponde: “Pronto!”

“Ciao, Enrico. Sono Gesù̀ e avevo voglia di farti questa telefonata.”

Enrico, sorpreso, balbetta: “Ma tu… sei davvero…”

“Sono proprio io. Non avere paura, lo sai che voglio bene a tutti. Vorrei suggerirti qualcosa per i prossimi giorni, quelli che precedono la festa del mio compleanno”.

“Il tuo compleanno?”

“Ma sì, il mio compleanno, il Natale!”

“Da domani, ogni mattina fino al giorno di Natale ti manderò̀ un sms con un suggerimento. Dovrai soprattutto tenere gli occhi aperti, vedere bene alcune cose che di solito non guardi nemmeno: rimarrai sorpreso, te l’assicuro, e ti verrà̀ anche voglia di fare qualcosa. Se seguirai i miei suggerimenti farai un bel cammino e se ne accorgeranno anche papà e mamma. Ciao, Enrico. Ricorda sempre che Gesù̀ ti vuole bene!”

La telefonata finisce così, ed Enrico si sente felice e si addormenta col sorriso sulle labbra.

Il mattino dopo, Enrico si è appena svegliato che il cellulare ronza: messaggio in arrivo! Ecco il testo: “Un angelo ha annunciato ai pastori la mia nascita. Prova a pensare a quanti messaggi ti arrivano tutti i giorni. Alcuni sono buoni, altri no. Anche tu sei un messaggero. Preferisci portare notizie buone o cattive? Gesù̀

Enrico rimane qualche istante pensoso: il messaggino è difficile, ma ha capito che deve tenere gli occhi ben aperti.

Si alza e va in cucina come tutti i giorni a fare colazione.

La televisione è accesa e papà sta ascoltando le ultime notizie del telegiornale.

Adesso che ci pensa, la televisione trasmette tantissimi messaggi; quasi tutti raccontano cose cattive: guerre, disastri, problemi economici, scioperi…

Qualche volta ci sono notizie divertenti, altre volte belle: sport, spettacolo…

Poi papà dice alla mamma: “questa sera non cucinare: vi porto tutti in pizzeria”. Questa è proprio una bella notizia per un goloso di pizza come Enrico!

Ma a scuola impara anche una brutta notizia: Tommaso, suo amico e compagno di banco, ha la mamma all’ospedale.

Ieri sera si è sentita male ed è stata ricoverata per accertamenti. Oggi Tommaso rimarrà̀ solo in casa perché́ anche il padre starà in ospedale accanto alla malata. Durante l’intervallo Enrico telefona a sua madre e racconta il fatto. “Posso invitare Tommaso a casa da noi per oggi pomeriggio?” Naturalmente la mamma acconsente ed Enrico può̀ invitare l’amico.

Mentre torna a casa accompagnato dal papà pensa a quell’invito, allora tutto soddisfatto dice ad alta voce: “oggi, quando ho invitato Tommaso, sono stato un messaggero di cose buone”, poi gli racconta cosa è successo. Papà è molto sorpreso di suo figlio: sta diventando veramente grande…

 

Anche questa mattina un sms arriva proprio quando Enrico sta svegliandosi.

Ci sono tante persone che ti vogliono bene, ma di solito non ci pensi, vero? E’ come se tu dormissi. Solo se ci pensi, se sei sveglio te ne accorgi. In fondo pregare significa proprio scoprire che Dio Padre ci vuole bene. Allora oggi tieni gli occhi bene aperti e guarda quante persone si occupano di te. Come i pastori che vegliano a guardia del loro gregge. Gesù̀

Enrico è sorpreso: capire che c’è qualcuno che ci vuol bene vuol dire star svegli e pregare? Davvero strano, ma se lo ha detto Gesù̀, allora c’è da fidarsi.

Si veste in fretta e va a far colazione. Mamma ha già̀ preparato la tavola, lo fa tutti i giorni. Ma fa anche tante altre cose: lava cucina, si occupa di papà e della casa … e tutto gratis, solamente per affetto.

E anche papà è sempre pronto a portarlo a scuola, a nuoto; ieri sera anche in pizzeria … E’ sempre disponibile. “Un’altra persona che mi vuole bene!” Pensa Enrico. Ma durante la mattinata si accorge che anche la maestra e i suoi amici gli vogliono bene. Poi, quando mamma viene a prenderlo a scuola, assieme passano dal fornaio e al supermercato. Anche lì ci sono persone gentili. La loro disponibilità̀, in fondo, è un modo semplice di voler un po’ di Bene. Poi, prima di iniziare a mangiare, papà fa come al solito una piccola preghiera per ringraziare Dio del dono del cibo.

Enrico allora si illumina perché́ ha veramente capito cosa voleva dire Gesù̀ col suo messaggio, e lo dice a voce alta: “pregare vuol dire accorgersi che Dio ci vuole bene, e per farlo bisogna stare ben svegli”.

 

Puntuale come le altre mattine arriva il messaggino appena Enrico si è svegliato.

“Oggi osserva quanto la gente si muove: tutti vanno e nessuno sta fermo. Anche tu sei in cammino e io ti sono sempre vicino. Ma, come quando vai in montagna, devi scegliere le cose da mettere nello zaino. Se lasci a casa qualcosa di poco importante, cammini meglio perché́ sei più̀ leggero. Gesù̀”

Durante il tragitto verso la scuola Enrico guarda con occhi nuovi la vita che pulsa intorno a lui. Non ci aveva mai fatto caso, ma davvero tutti si muovono, oppure si sono mossi per andare al lavoro. Ma è solo dopo la scuola che comprende quel che voleva dire Gesù nel suo ultimo messaggio. Nel primo pomeriggio, dopo aver fatto i compiti, la mamma lo chiama, proprio mentre sta guardando in televisione i cartoni animati: “mi accompagni a trovare in ospedale la mamma di Tommaso?” Enrico non ne ha molta voglia, anche perché l’ospedale è un posto abbastanza triste e non si sa mai cosa dire ad un malato ma, anche senza entusiasmo, accetta la proposta. Nemmeno mezz’ora dopo mamma e figlio arrivano alla clinica. Una breve ricerca nei corridoi tutti uguali e poi ecco la stanza della signora Loretta, la mamma di Tommaso. Enrico pensava di trovarla a letto, ma lei è alzata e sta giocando con suo figlio. Le due mamme e i due figli si riconoscono in un attimo e subito dopo si scambiano sorrisi. Dopo qualche saluto, i due bambini si fanno compagnia e così le due mamme. La notizia bella è che la signora Loretta domani potrà tornare a casa: i medici hanno trovato la cura per il suo malessere che è risultato solo fastidioso ma non grave. Più tardi arriva anche il papà di Tommaso, allora Enrico e la mamma salutano e tornano a casa. “è stato bello far compagnia al mio amico – pensa Enrico mentre torna a casa. – i cartoni animati, in fondo, non mi sono nemmeno mancati. Se stavo a casa sicuramente Tommaso si annoiava in ospedale. Forse ho capito cosa voleva dire Gesù quando diceva di lasciare a casa qualcosa di non importante.” Poi, a voce alta dice alla mamma: “Lo sai perché i Re Magi hanno portato a Gesù oro incenso e mirra? Perché dovevano fare un viaggio lungo, allora, per camminare più̀ leggeri, si sono portati dietro solo le cose più preziose!” La mamma rimane sorpresa da questa osservazione: nemmeno lei ci aveva mai pensato.

 

Il messaggio di Gesù̀ arriva puntuale come le altre mattine.

“Oggi continua ad osservare le persone, ma cerca quelle che non hanno voglia di sorridere. Tante soffrono e in pochi se ne accorgono. Guardarle in viso è già̀ un po’ aiutarle, perché́ vuol dire occuparsi di loro. Duemila anni fa un bue ed un asino mi guardavano e mi scaldavano anche con la loro attenzione. Gesù̀”

Enrico prende sempre sul serio le proposte di Gesù̀, ma oggi deve prestare più̀ attenzione di ieri, perché́ sembra proprio che molte persone vogliano nascondere le loro sofferenze. Papà e mamma, per esempio, in presenza del figlio cercano sempre di parlar poco dello zio Livio, che in questo periodo di crisi ha perso il lavoro e ha grossi problemi economici.

Enrico per tutta la mattina passata a scuola non ha notato niente d’importante. Qualcuno dei suoi compagni è serio, ma non gli sembra che sia anche triste.

Nel primo pomeriggio mamma lo accompagna a calcio. Di solito uno solo dei genitori porta un figlio all’allenamento, ma oggi Matteo, compagno di Enrico, li ha entrambi, e sono molto tesi. Matteo non dice nulla, ma i suoi parlano in maniera concitata: è evidente che stanno discutendo.

I due bambini entrano assieme negli spogliatoi, ma solo Enrico è veloce ad indossare la divisa della squadra, mentre Matteo è come frastornato, tanto che l’allenatore deve chiamarlo due volte perché́ sia pronto ad entrare in campo. Inizia la partita dopo un breve allenamento in cui Matteo appare poco concentrato. Enrico allora decide di giocare di fianco all’amico preoccupato, gli passa spesso la palla, lo chiama al gioco quando è un po’ distratto. Nessuno degli altri giocatori sembra essersi accorto della sofferenza di Matteo. Forse nemmeno Enrico se ne sarebbe accorto se non fosse arrivato il messaggio di Gesù̀. Ma alla fine della partita, mentre i due ragazzi escono dagli spogliatoi, Matteo dice piano al compagno “Grazie!”.

Enrico è un po’ sorpreso, anche perché́ in fondo pensa di non aver fatto quasi nulla, se non prestare attenzione all’amico. Mentre torna a casa è pensieroso, poi chiede alla madre: “Guardare le persone in viso e star loro vicine è già̀ aiutarle, vero?”

“E’ proprio così” risponde lei un po’ sorpresa di questo pensiero da adulto di suo figlio.

 

Sono gli ultimi giorni di scuola e Enrico è stanco e fa un po’ più̀ fatica del solito ad alzarsi. Anche il cellulare rimane muto per qualche minuto. Poi arriva il messaggio.

In questi giorni ti sei allenato ad essere attento agli altri. Oggi ti propongo di ascoltare una voce che nessun altro può̀ ascoltare: quella del tuo cuore. A volte urla, ma il più̀ delle volte parla a voce molto bassa. Ma se la ascolti ti farà̀ sentire molto forte. Anche il mio papà qui in terra, San Giuseppe, ha dovuto ascoltare quella voce per sposare quella donna eccezionale che è la mia mamma. Gesù̀

Enrico é un po’ perplesso. Non capisce bene quel che Gesù̀ gli chiede e inoltre è effettivamente un po’ stanco. Così, a differenza degli altri giorni, si dimentica del messaggio per tutta la mattina.

Nel pomeriggio va in parrocchia per giocare un po’ con gli altri ragazzi del gruppo e poi partecipare alla Novena. I ragazzi giocano una buona mezz’ora con alcuni giocattoli messi dagli animatori e dalla catechista. Ad un certo punto uno di loro ruba un piccolo orsetto di peluche. Solo Enrico se ne accorge e va subito dalla catechista a riferire il fatto: “Anna, ho visto che Nicola si è messo in tasca l’orsetto di peluche: l’ha rubato?”

“Non so se l’abbia rubato, ma so che i suoi genitori non se la passano tanto bene. Nicola e sua sorellina hanno ben pochi giocattoli con cui giocare”.

“Ma non poteva chiederlo a don Gabriele?”

“Forse si vergogna di dire a tutti che è povero”.

Enrico è perplesso: gli dispiace che Nicola abbia rubato un giocattolo, ma gli dispiace ancor di più̀ che sia povero. Poi pensa ai suoi peluche: ne ha diversi e non ci gioca più̀, allora dice alla catechista: “Senti, Anna, io di peluche ne ho alcuni che non uso più̀, possiamo darli a Nicola?”

La catechista sorride e dopo qualche istante trova la soluzione al problema. Dice ad Enrico: “Domani, quando vieni alla Novena, porta il giocattolo che vuoi regalargli, ma mi raccomando, vieni cinque minuti prima, quando Nicola non è ancora arrivato”.

Poi va da Nicola e gli dice: “Ho visto che hai preso l’orsetto: ricordati di riportarlo indietro domattina, quando vieni alla Novena”.

Più̀ tardi, a casa, mentre sceglie quale peluche regalare, Enrico pensa: “Nicola non è un ladro, aveva solo voglia di giocare con sua sorella”. E in effetti c’è una vocina sottile che glie lo sta dicendo da u po’: non è un ladro! Allora senza nemmeno pensarci su prende uno dei peluche più̀ belli.

Poi racconta tutto alla mamma e chiede: “Posso regalargli un mio orsetto?”.

La mamma lo aiuta il figlio a fare una confezione regalo.

Enrico si addormenta soddisfatto: il suo cuore ha una voce e lui oggi l’ha ascoltata.

La sera successiva, qualche minuto prima della Novena, Nicola restituisce ad Anna l’orsetto rubato e lei gli consegna il pacchetto ricevuto da Enrico.

Enrico vede l’espressione stupita del compagno che balbetta. “Per me?”

“Per te, così puoi giocare con tua sorellina”.

Gli occhi di Nicola brillano: “Grazie, Anna”.

“Non devi ringraziare me. Ricorda solo che qualcuno ti vuol bene”. Enrico è molto contento e pensa che ci sarà̀ un po’ di festa anche a casa del compagno.

 

Enrico si alza come al solito presto per andare a scuola. Oggi è l’ultimo giorno, poi inizieranno le vacanze. La mamma deve uscire presto per andare al lavoro, è un po’ in ritardo e gli chiede: “Enrico, puoi farti il letto, per favore?”. Capita poche volte che la mamma lo chieda, allora non è difficile accontentarla. Mentre Enrico sistema il cuscino arriva il messaggio di Gesù̀. “Domani è il mio compleanno. Nel mio cuore c’è amore per tutti: è l’amore del mio papà buono verso tutte le sue creature. Hai visto che se tu sorridi anche gli altri ti sorridono. Se ricorderai che io ho offerto il mio cuore e il mio amore proprio a tutti, cattivi e buoni, allora ti verrà̀ spontaneo offrire il tuo cuore agli altri e così facendo lo offrirai anche a me. Buona festa di natale a te e a tutti. Gesù̀”.

Questo messaggio di Gesù̀ è il più̀ bello ed Enrico è proprio contento di sentirsi amato. L’amore dei suoi genitori, l’amicizia dei compagni di scuola in fondo sono regali dell’amore di Gesù̀. Nel pomeriggio, prima di andare alla Novena, Enrico ripensa alla giornata trascorsa: ha aiutato la mamma nei lavori di casa e in fondo è stato facile rendersi utile. E anche fare gli auguri agli zii e ai cugini per telefono, quest’anno è stata una cosa simpatica. L’anno scorso era imbarazzato e non sapeva cosa dire, ma quest’anno ha detto “Auguri di buon Natale e ricordatevi che Gesù̀ vuol bene a tutti”. La sera, in parrocchia, alle prove dei canti per la Novena, c’era aria di festa. Mentre aspetta che inizi la Novena un pensiero lo rattrista: domani ci sarà̀ un altro messaggio di Gesù̀? E’ stato bello svegliarsi e aprire gli occhi in maniera diversa in questi giorni. La chiesa è gremita e piena di luce: si sente proprio aria di festa. Ci sono i canti, la preghiere. Enrico ascolta tutto. Poi il parroco legge il Vangelo. Il Vangelo! Ecco come ascoltare ancora le parole di Gesù̀! Il Vangelo!

Enrico è proprio contento: domani sarà è il suo compleanno, ma lui è sempre con noi e possiamo ascoltare le sue parole leggendo il Vangelo.

E allora pensa che ogni tanto può̀ leggere qualche brano di Vangelo, ma soprattutto a Messa deve stare ben attento alle parole del Vangelo, perché́ sono le parole del suo amico Gesù̀.

E i genitori di Enrico si sono accorti di qualcosa?

Si sono accorti che il loro bambino sta diventando grande e che comincia davvero a capire che Gesù̀ gli vuol bene. Anche senza sapere degli sms, hanno capito che Gesù̀ ha parlato al cuore di loro figlio, cioè̀ hanno capito (quasi) tutto.

2 comments to Novena 2016 – C’è un messaggio per te – la storia completa

  • franco

    Ciao a tutti noto con molto rammarico che durante il periodo della Novena di Natale non venga prevista la Santa Messa delle 18.30. Come mai?. Mi risulta che nelle Parrocchie “vicine” la Santa Messa sia”pratica normale” anche durante la Novena del Santo Natale. Saluti a tutti

    • Mauro

      Durante il periodo della Novena non ho previsto la Santa Messa delle ore 18,30 perché ho scelto di promuovere a quell’ora una Novena del Santo Natale con narrazioni e gesti non compatibili con una celebrazione eucaristica. Saranno momenti di preghiera animati dai gruppi giovanili della parrocchia con canti, letture del Vangelo e preghiere fatte dai ragazzi stessi. Saluti a tutti. Don Paolo

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