Un’occasione per riflettere su donna e chiesa/cristianità/società dell’oggi
di seguito alcune proposte:
Donne e il futuro della Chiesa
Amaro 8 marzo per le donne licenziate
Donne in dialogo chiedono giustizia
* * * * * * * * * *
Il bozzolo mi è stretto – i colori allettano –
fiuto intorno l’aria –
una vaga capacità d’ali
impoverisce l’abito che porto –
deve essere una potenza di farfalla –
l’attitudine a volare
implica prati di maestà
e agili squarci di cielo –
Così devo confondermi all’accenno
e decifrare il segno
e sbagliare sovente, se alla fine
colgo il divino indizio –
[Emily Dickinson, 1099]
* * * * * * * * * *
“Se Dio decide che io abbia tanto da fare, bene, allora lo farò, dopo essere passata per tutte le esperienze per cui possono passare anche gli altri. E il valore della mia persona risulterà appunto da come saprò comportarmi nella nuova situazione. E se non potrò sopravvivere, allora si vedrà chi sono da come morirò.”
[Etty Hillesum, Diario 1941-43, p. 168]
* * * * * * * * * *
“Negli ultimi giorni mi sono interrogata sulla volontà di Dio: in che cosa consista e in quale maniera potremmo conformarci ad essa pienamente…
il primo concerne ciò che non dipende in alcun modo da noi… bisogna quindi amare assolutamente tutto, nell’insieme e in ogni dettaglio, compreso il male sotto qualsiasi forma, e in particolare i peccati commessi, posto che siano trascorsi (mentre bisogna odiarli se la loro radice persiste), le proprie sofferenze passate, presenti e future e – di gran lunga la cosa più difficile – le sofferenze altrui, posto che non si sia chiamati ad alleviarle. In altre parole bisogna sentire la realtà e la presenza di Dio attraverso tutte le cose esteriori senza eccezioni, con la stessa chiarezza con cui la mano avverte la consistenza della carta attraverso il portapenne e la penna”
[Simone Weil, Attesa di Dio, La volontà di Dio, p. 5-6]
Auguri a tutte voi…grazie per la vostra amicizia!!
Bellissime le riflessioni di Etty Hillesum (la mia preferita) e di Simone Weil!
Personalmente mi piacerebbe, più che l’8 marzo, la FESTA MONDIALE CONTRO OGNI FORMA DI INGIUSTIZIA. E anzi, mi piacerebbe che non fosse una festa, ma una COMMEMORAZIONE. E vorrei anche che fosse una giornata di obbligatoria astensione da qualunque attività, per accendere la consapevolezza collettiva e personale e fare ogni anno il punto delle ingiustizie vicine e lontane e interrogarsi tutti su cosa e come fare