Benedetto XVI: lasciamo tornare Dio nel nostro orizzonte
“Non attendiamo alcun evento sensazionale. Piuttosto dovrebbe trattarsi del fatto che Dio torni nel nostro orizzonte, questo Dio così spesso totalmente assente del quale abbiamo però tanto bisogno”.
“Certo, è vero: non possiamo mettere Dio sul tavolo, non possiamo toccarlo come un utensile o prenderlo in mano come un qualsiasi oggetto. Dobbiamo di nuovo sviluppare la capacità di percezione di Dio, capacità che esiste in noi. Possiamo intuire qualcosa della grandezza di Dio nella grandezza del cosmo. Possiamo utilizzare il mondo attraverso la tecnica, perché esso è costruito in maniera razionale”.
“Nella grande razionalità del mondo possiamo intuire lo spirito creatore dal quale esso proviene, e nella bellezza della creazione possiamo intuire qualcosa della bellezza, della grandezza e anche della bontà di Dio”, ha continuato. Inoltre, possiamo incontrare Dio anche nelle Sacre Scritture e “vediamo quasi Dio anche nell’incontro con le persone che sono state toccate da Lui”.
“Non penso – ha aggiunto – soltanto ai grandi” come San Paolo, Francesco d’Assisi o Madre Teresa. Penso “alle tante persone semplici delle quali nessuno parla. Eppure, quando le incontriamo, da loro promana qualcosa di bontà, sincerità, gioia e noi sappiamo che lì c’è Dio e che Egli tocca anche noi”.
In un videomessaggio al popolo tedesco alla vigilia del viaggio in Germania
(18 settembre 2011)
www.zenit.org
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