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PENTECOSTE: LA “FORMIDABILE LEZIONE” DELLO SPIRITO

 

 

ROMA, venerdì, 10 giugno 2011 (ZENIT.org).- Mentre stavano compiendosi i giorni della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano…e tutti furono colmati di Spirito Santo (At 2,1-11).

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”… Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati (Gv 20,19-23).

Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito (1 Cor 12,3b-7.12-13).

Commentando il comando di Gesù ai suoi discepoli di “non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre” (At 1,4), Benedetto XVI ha recentemente spiegato: “Gesù aveva chiesto, cioè, che restassero insieme per prepararsi a ricevere il dono dello Spirito Santo. Restare insieme fu la condizione posta da Gesù per accogliere la venuta del Paraclito, e la prolungata preghiera fu il presupposto della loro concordia. Troviamo qui unaformidabile lezione per ogni comunità cristiana.(…): è il suo Spirito il vero protagonista nella Chiesa, da invocare ed accogliere” (Zagabria, 5 giugno 2011, I Giornata nazionale delle famiglie cattoliche, Omelia alla S. Messa).

 

Quest’ultima affermazione coincide sostanzialmente con quella odierna di Paolo ai Corinzi: “Vi sono diversi carismi; ma uno solo è lo Spirito, vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio che opera tutto in tutti” (1 Cor 12,4-6).

 

L’apostolo sottolinea l’iniziativa determinante dello Spirito non solo nell’intero “corpo di Cristo”, che è la Chiesa, ma anche in ogni suo membro: se Dio opera tutto in tutti, vuol dire che opera tutto in ognuno, come il sangue che pervade efficacemente l’organismo intero ed ogni sua cellula. Tuttavia è chiaro che, nell’operare, Dio, pur essendo regista e protagonista assoluto, non impone mai la sua iniziativa, ma rispetta e vuole sempre la libera e responsabile collaborazione dell’uomo. In cosa consiste tale necessaria collaborazione?

Per ogni comunità cristiana, per ogni parrocchia, per ogni associazione o gruppo, si tratta anzitutto di “restare tutti insieme nello stesso luogo”, vale a dire l’impegno di custodire ed edificare con ogni sforzo la comunione reciproca, quali membra amiche dello stesso corpo che vivono e rinnovano in tal modo l’evento del Cenacolo. E’ questa la base sulla quale occorre poi porre il fondamento interiore di ogni progetto e iniziativa: la preghiera di invocazione dello Spirito Santo, alla scuola e alla presenza di Maria che Lo accolse fecondamente sottomettendoGli il proprio cuore.

 

Per ogni credente, tale preghiera continua consisterà nell’atteggiamento concreto e costante di fede, speranza e carità, nutrito ogni giorno dal Pane della Parola e dell’Eucaristia.

E’ questa la “formidabile lezione” della Pentecoste, che il Papa ha annunziato in Croazia ad ogni comunità cristiana. Da vero maestro qual é, così ha parlato: “Talora si pensa che l’efficacia missionaria dipenda principalmente da un’attenta programmazione e dalla sua intelligente messa in opera mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima diqualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista nella Chiesa da invocare ed accogliere”(id.).

 

 

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